giovedì 2 aprile 2020

LA STORIA DELLA RAGIONE #STEP02 
L'origine del termine ragione lo si ritrova nella geometria Euclidea , con il significato di processo in grado di produrre interferenze logiche. La ragione quindi permette di trarre delle conclusioni a partire da condizioni iniziali e da tali conclusioni trarne nuovamente altre. Possiamo quindi immaginare la ragione come un mezzo capace di costruire ragionamenti deduttivi , così intesi da Aristotele ,il quale si rifa sul modello euclideo.


Scultura rappresentante Euclide.                                                                                     Busto di Aristotele.

Aristotele, inoltre ,fa una grande distinzione tra ragione e intelletto: se da un lato la ragione non permette di giungere unicamente alla verità ma può portare a conclusioni errate, l'intelletto aveva la capacità di cogliere la verità.
Successivamente lo stesso Agostino D'Ippona continua a ribadire la distinzione tra la ratio e l'intellectus. La ratio intesa come facoltà di discorrere e di applicare concetti appresi per intuizione.
Anche nella scolastica medievale permane questa distinzione, che possiamo ritrovare nell'Umanesimo di Nicola Cusano. 
Con l'avvento dell'età moderna invece , alla ragione viene assegnato il ruolo egemone nel produrre scienza.
Si arriva così ad Hegel , che rafforza ciò che precedentemente aveva sostenuto Kant , ovvero inverte totalmente l'importanza di ragione ed intelletto. La ragione rende infatti rende conto dei limiti della conoscenza umana , mentre l'intelletto è la possibilità di costruire scienza in forma discorsiva.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Ragione#Etimologia
https://www.studenti.it/metafisica-aristotele.html
https://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=3472&biografia=Euclide


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